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ITINERARI DEL GHOST TOUR A GENOVA, Tre tappe importanti per scoprire il mistero

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view post Posted on 26/2/2004, 02:25
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ITINERARI DEL GHOST TOUR A GENOVA: "GENOVA MAGICA"


Ritorno a parlarvi, qui più approfonditamente, dei misteri della Genova magica, straordinaria città di mare e d'arte che tutti, almeno una volta nella propria vita, dovrebbero visitare.
Quelli che vi posterò di seguito sono alcuni passi del ghost tour, pubblicato anche in un libro del Mago Alex, "Genova magica" x l'appunto, che grazie a Cris ho avuto modo di leggere, e di rileggere ultimamente.

Il "Ghost Tour" di Genova (un giro guidato nei luoghi del mistero) è ideato da Luca Arnaù e Marco Pepè (che hanno assistito diverse volte a manifestazioni paranormali nella loro città), ed è organizzato da: Circolo Culturale Fondazione Amon, Associazione Genovese Porta Soprana, Associazione Culturale Pianeta Immagine, Compagnia Balestrieri del Mandraccio, Gruppo Storico Sextum, Gruppo Storico Sestrese, Associazione Culturale Nicolò Paganini.

Il costo del biglietto è di 9 euro, x un massimo di 30 persone, ed in caso di cena di gruppo, la spesa di quest'ultima sarà da aggiungersi a parte. Spero di poterlo fare molto presto!

Qui potrete avere più informazioni e sapere anche come prenotarsi: http://www.ghosttour.it/tour.html

ECCO I 3 ITINERARI CHE OGNI APPASSIONATO DI PARANORMALE DOVRA' EFFETTUARE UNA VOLTA GIUNTO A GENOVA, ED IL MOTIVO:



I° itinerario



Vico Dritto Ponticello - Chiostro di Sant'Andrea

All'inizio di quanto resta di Vico Dritto Ponticello, la tradizionale Casa di Cristoforo Colombo (costruita tra fine XVII e inizio XVIII secolo sui resti dell'antica abitazione del Grande Navigatore distrutta nel 1684 dalla bombe di Luigi XVI il Re Sole) confina con un delizioso giardino impreziosito dai resti del chiostro romanico (sec.XII) già parte del complesso monastico (demolito nel 1904 nel quadro del rinnovamento urbanistico della zona)delle Benedettine di Sant'Andrea. Le Torri, con la Porta dall'arco ogivale di derivazione moresca e col recuperato percorso di ronda costituiscono, insieme con la Casa di Colombo e al Chiostro, un complesso di forte attrazione culturale e turistica. Nel chiostro, oltre all'alloro e alle rose, si sono radicate antiche memorie che fioriscono in leggende e racconti suggestivi.....come quello della "rosa fatale" pegno d'amore per un emulo di Otello che, dannato per aver ucciso l'amata, avrebbe potuto almeno una volta l'anno ritrovarla fino a che la rosa più bella del giardino non avesse perduto il primo petalo e...guai a chi quel fiore l'avesse reciso incautamente dal suo rosaio.




Porta Soprana

Alta sulla salita di Vico Dritto Ponticello, la Porta Soprana (Superana) - detta anche di Sant'Andrea perché costruita sull'omonimo piano dove fino agli ultimi anni del XIX secolo sorgeva anche il monastero intitolato al Santo - così scenografica colle sue torri monumentali, introduce alla città medievale: Eretta nel IX secolo, le sue forme attuali risalgono al 1155 quando fu costruita in tempi assai brevi una nuova cinta muraria a protezione della città dalle temute mire espansionistiche dell'imperatore Federico Barbarossa.

Un'iscrizione diffida ad entrare in città coloro che non portano pace: "Sono difesa da uomini, circondata da mura mirabili. Se porti pace è lecito toccare queste porte, se cerchi guerra ti allontanerai triste e vinto"....Ad avvalorare la minaccia - per i malintenzionati - contenuta nel testo, si dice che alla costruzione del complesso avesse collaborato addirittura un alchimista il quale, straordinariamente, alla Porta avesse incatenato, come deterrente eccezionale, il fantasma di un guerriero temibilissimo. Un qualche problema comunque sarebbe, successivamente, sorto: perché quel particolarissimo "Guardiano della soglia"(ovvero della Porta) accrescerebbe le proprie risorse difensive solo con ricorrenti tributi di sangue che peraltro, nei secoli, avrebbe già sollecitato.....




Via Ravecca

Sulla via "ra - vecca" ovvero "la vecchia", che conduce dal Piano di Sant'Andrea alla Piazza Sarzano - fusiforme risultanza di due cinte murarie di epoche diverse e, in antico, luogo usuale per giostre tornei e giochi - si affacciano numerose case d'età medievale. Presenze imponderabili, antiche e moderne e di etnie diverse, pare che frequentino con una certa assiduità , magari attratte dalla progressiva vivacizzazione della zona, quella che taluni cominciano a definire "la via del mistero": ed ecco così che il feticcio pre/colombiano, dall'intercapedine antica dove stava celato, frequenterebbe "animandolo" il Bar Le Mura (che si apre sotto il "cammino di ronda"); ecco lo spirito generoso di tal Fra' Guglielmo che si dice aleggi nel negozio Cartocomputer; e adesso pare sia spuntato pure un "fantasma guardarobiero" che si occuperebbe di riordinare abiti e cappelli nel negozio di abbigliamento usato americano Shacknasty......




Salita Coccagna

Salita Coccagna si addentra sulle pendici del colle che sale fino a Sarzano e al Castello: zona per secoli fitta di oratori sedi di "Casacce" e pertanto assai frequentata da Confraternite che partecipavano alle tradizionali processioni abbigliati secondo gli usi suggestivi del tempo; è proprio in questa zona, così satura della presenza del passato, che taluni dicono di scorgere certe sagome che ricordano l'incedere e gli abiti dei confratelli.....





Il Camminamento del Barbarossa

Il percorso di ronda sulle mura del Barbarossa offre , soprattutto di notte, emozioni straordinarie sia architettoniche che storiche, tanto che... par quasi di scorgere gli armati in vedetta- ben protetti dalle loro armature - che, dotati da spadoni e alabarde, incedono al lume di fiaccole...e c'è chi racconta, in proposito, episodi da leggenda metropolitana adeguati alla città medievale secondo i quali i soldati della Genova antica apparirebbero all'improvviso...

Poiché nei pressi delle mura e precisamente in Vico Gattamora sorgeva la casa natale del famoso violinista Nicolò Paganini, c'è chi insegue una melodia definita diabolica.. un'eco che, dal 1970, allorché quella casa venne demolita, pare sia intriso di malinconia.....

Recentemente nei pressi di quella che un tempo fu la popolosa Via madre di Dio comparirebbe una misteriosa vecchina. Ella cerca la sua casa e una via che non esistono più, Vico dei Libbrai demoliti anch'essi per far posto ai moderni palazzi che sorgono imponenti sui Giardini Baltimora.




Piazza Campo Pisano

Piazza Campo Pisano al termine di Vico delle Murette, area urbanizzata dal secolo XV e racchiusa poi all'interno delle mura del XVI secolo, con le case alte dalle facciate a intonaco dipinto all'uso ligure e la pavimentazione a risseu(ciottoli marini) bianchi e neri, è un angolo assolutamente scenografico della Genova antica; non la pensavano certamente con quei pisani che, sconfitti dai genovesi alla Meloria vennero radunati come prigionieri in quell'area...e in certe notti di tempesta , c'è chi asserisce di scorgere tuttora ombre dolenti, come sagome in catene, trascinarsi su per la scalinata che sale dal sottostante piazzale della Marina.......





Salita San Silvestro e dintorni .....

(Salita di Santa Maria di Castello, il Labirinto, Mura delle Grazie)


Salita di San Silvestro s'addentra nel cuore dell'area archeologica che si trova nella zona della collina di Castello dove si costituì il primo insediamento abitativo di Genova. I rinvenimenti di testimonianze dell'età pre-romana risalgono nel tempo fino al VI secolo a.C.; resti romani di rilevante interesse storico/artistico e documentario sono stati riportati alla luce, così come le mura di cinta del VI secolo, e le fondazioni del "Castello" medievale e dell'originaria (X-XI secolo) Chiesa dedicata a San Silvestro.

Il luogo è tanto suggestivo quanto evocatore di antiche storie e ispiratore di dicerie diffuse come quella sulle "madri del mistero"( obbligate a rifuggire da ogni contatto amoroso con gli uomini pena la morte - per loro e le loro eventuali creature - per mano della segreta setta d'appartenenza) ..tanto che si sussurra tuttora di una misteriosa donna velata di nero che, recando un qualcosa tra le braccia come un fagotto, svicolerebbe lesta lesta fra androni e archivolti , tra ombre e penombre, per svanir poi chissà dove....mentre ,di contrasto, il vento salino - evocatore di navi e marinai e traffici d'ogni genere - suscita la visione di certe antiche "sirene" della zona che, sbucando a frotte dal "Labirinto" s'affollavano per la Salita di Santa Maria di Castello tutt'intorno incontro ai clienti abituali arrivati appunto dal mare.....

e sempre lungo la Salita Santa Maria di Castello - che dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie conduce alla Basilica di Santa Maria di Castello - Joos Amman von Ravensburg , ogni mattina sul far dell'alba, vestito all'uso antico, par ritrovare la via del chiostro: l'artista di cultura pittorica fiamminga , nel 1451, dipinse a fresco una splendida Annunciazione nel loggiato superiore del chiostro di mezzo del convento domenicano attiguo alla famosa Basilica; quell'affresco fece scuola, per anni, a molti pittori locali in gran parte ancora limitati da un perdurante provincialismo culturale e pare che la pianta dell'invidia germogli tuttora in qualche crepa tra i muri della zona. Ma dall'affresco emana, intatta, una sensazione di serenità luminosa ; così come è luminoso lo sguardo di una nobildonna che ,dalla folla dei beati del "Paradiso "di Ludovico Brea nel piccolo prezioso Museo del Convento dedica appena uno sguardo di tralice, sorridendone con aulico distacco, alla realtà terrena... .





Stradone Sant'Agostino

Stradone Sant'Agostino era, in origine, un percorso consueto per le processioni rituali delle "Casacce", ovvero Confraternite con oratorio propri ( infatti gli oratori erano numerosi in questa zona); attualmente è la principale via d'accesso alla moderna Facoltà di Architettura dell'Università di Genova - che ha restituito nuova vita a quanto restava, dopo le bombe della 2a Guerra Mondiale (che in questa zona piovevano come grandine), del medievale complesso monumentale di San Silvestro cinto da mura poderose - e a Piazza Sarzano dove spicca il candido ex-convento di Sant'Agostino, trasformato in museo col suggestivo chiostro triangolare sovrastato dal magnifico campanile. Così c'è chi sostiene che nella zona compresa tra Salita Santa Croce e lo Stradone un manipolo d'anime erranti continui a cercare un misterioso tesoro, forse legato alle variegate vicende di quest'area un tempo conventuale , quando le monache di censo elevato portavano nella loro clausura, spesso obbligata, oggetti preziosi e persino di provenienza orientale come perle e ori, drappi di seta, stoviglie di pregio, e quant'altro fosse utile per ricordare la nobile famiglia natìa.





San Donato

La chiesa, pregevolissimo esempio di architettura romanica genovese, costruita tra il XII e il XIII secolo e consacrata parrocchia nel 1143,è caratterizzata all'esterno dal bellissimo campanile - una torre nolare ottagona impostata sul tiburio e impreziosita da loggette in un gioco leggiadro di bifore trifore e archetti - e dal bel portale strombato sormontato da un architrave rimano di recupero; d'origine romana sono anche le colonne della navata interna e i pilastri sottostanti il tiburio., mentre le colonne a rocchi bianco/neri risalgono al restauro medievale dell'edificio che subì incendi antichi e bombe moderne (le capriate in legno della volta sono state infatti oggetto di intervento a restauro dopo la 2a Guerra Mondiale).Nella spaziosa cappella aperta sulla navata sinistra fa splendida mostra di se il trittico raffigurante "L'Adorazione dei Magi" commissionato (1515 c.)dal nobile Stefano Raggi all'artista fiammingo Joos van Cleve. La famiglia Raggi aveva dimora da queste parti e questo spiega come mai un altro Stefano Raggi, accusato di alto tradimento dal Doge in carica e oppresso dalle trame messe in atto contro di lui, volesse orgogliosamente rinunciare di sua mano, con un pugnale nascosto in un piccolo Crocifisso, alla vita proprio sulla soglia - si dice - della storica chiesa ma non volesse rinunciare a rivivere , almeno in spirito, nell'area compresa tra Piazza San Donato e Piazza Ferretto.. Nel corso delle estati 1996 e 1997 anche il dramma di quel nobile Raggi venne rievocato nel quadro di una multi/ manifestazione teatrale itinerante assai partecipata, per la quale venivano rappresentati eventi e tradizioni nei luoghi che ne furono scenario e/o fonte d'ispirazione e, nel 1999, ancora quel dramma viene rievocato scenicamente, in una sorta di nemesi storica, proprio nella Cappella del Doge a Palazzo Ducale nel quadro della rivisitazione storica guidata e animata "Palazzo Ducale. Notturno tra storia, leggenda e fantasia"..




Piazza Ferretto

Il Palazzo Ferretto, dalla bella facciata dipinta alla moda del tardo '600 e dagli interni ricchi di stucchi ed affreschi, caratterizza la piazza da cui la salita Pollaioli - luogo assegnato nel XVII secolo ai venditori di pollame - conduce rapida verso l'area di Palazzo Ducale mentre altre vie medievali, parallele tra loro, si snodano e sono collegate secondo l'antico schema urbanistico romano; una di esse, Via Giustiniani, si apre nella piazza omonima ; i Giustiniani," nobili nuovi" del sec.XIV vollero qui la loro bella dimora e, nella zona vennero innalzate anche le case delle famiglie che facevano parte del cosiddetto "albergo" dei Giustiniani. Luci e ombre s'intrecciano per i muri e si addentrano per stretti cunicoli; si vocifera di un certo passaggio segreto che, dal Palazzo Giustiniani, poteva condurre gli eventuali fuggiaschi dritti dritti all'asilo... della cattedrale e si vocifera persino che quel cunicolo trattenga gli echi di quanti non poterono raggiungerlo in tempo quel rifugio...




Piazza San Lorenzo

Il prospetto solenne, a fasce bicrome, della Cattedrale dedicata a San Lorenzo s'alza sulla piazza che fu oggetto di risistemazione urbanistica nel secolo XIX: i lavori d'apertura di Via San Lorenzo e l'abbassamento di quota della piazza determinarono la necessità di costruire una scenografica scalinata ,con tanto di leoni di marmo, a raccordare l'accesso dell'ediificio con il mutato livello stradale. Gli scavi effettuati all'interno della Cattedrale hanno riportato in luce muri e pavimenti romani; sotto il sagrato sono stati trovati sarcofagi pre-cristiani , come se la basilica - luogo di culto dei primi cristiani - fosse stata innalzata sull'area di un più antico cimitero pagano. Consacrata Cattedrale nel 1118 San Lorenzo custodisce, dal tempo delle Crociate, le Ceneri del Precursore recate a Genova nel 1098 - come il "Sacro Catino"- che antiche tradizioni collegano al meraviglioso Graal , e come il Piatto che la tradizione vuole abbia accolto la testa del Battista - dal famoso Guglielmo Embriaco detto "Testadimaglio" conquistatore di Gerusalemme e di Cesarea. Da un luogo così non potevano che scaturire sorgenti meravigliose di tradizioni affondate nel tempo...tanto che si dice che, proprio la vigilia della Festa di San Giovanni, poco prima che rintocchi la mezzanotte, la piazza della Cattedrale sia teatro di un insolito raduno: chè gli architetti, gli artisti, i lapicidi, e tutti insomma coloro che lavorarono, e in epoche diverse, alla costruzione e ai vari ampliamenti e restauri e decori della cattedrale si darebbero appuntamento - davanti alla loro "creatura" illuminata ad effetto artistico - nella notte più magica dell'anno.



Piazza San Matteo

Piazza San Matteo, con la Chiesa gentilizia e i palazzi dei Doria che la circondano determinando la configurazione urbanistica, costituisce un esempio davvero mirabile di insediamento medievale nobiliare. Branca, Lamba, Domenicaccio, Andrea...sono i Doria cui corrisponde la denominazione dei Palazzi ; Raffaello Doria ha il sarcofago murato sulla facciata della chiesa e Andrea Doria, Ammiraglio del Mare e Principe, riposa nella cripta solenne della chiesa che costituisce, di fatto, un monumento alla gloria di Andrea stesso e sua storicissima famiglia. La famosa spada di Andrea è stata riportata nella Chiesa gentilizia dove, per secoli, era stata custodita... ancora nel secolo scorso girava voce che, ad ogni stappar di bottiglie di vin rosso in un'osteria lì nei pressi Andrea - che anche di conviti era esperto: basti ricordare il fastoso banchetto che volle offrire per dimostrare la grandezza dei genovesi all'imperatore Carlo V d'Asburgo - partecipasse idealmente ai brindisi battendo forte lo spadone sul marmo....Un suo antenato, invece, venne collocato da Dante all'Inferno; da qui le voci secondo le quali Branca Doria si aggirerebbe nell'ombra notturna....e una traccia rossastra sul marmo di una certa colonna evocherebbe il personaggio che avrebbe eletto proprio quella colonna a proprio originale domicilio....



Salita Arcivescovado

Nella zona in cui le mura del IX secolo s'aprivano la porta detta "di Serravalle" nel 1581 , all'ombra della gran torre "Grimaldina" di Palazzo Ducale, venne costruito il palazzo che accoglie l'Archivio di Stato( edificio noto già come "Palazzetto criminale", adibito a carcere fino al 1811 e, successivamente, a sede degli Archivi storici della Repubblica di Genova).Nell'area compresa fra la Cattedrale, il Palazzo Ducale e il "quartiere dei Doria" a San Matteo la storia ha intriso le pietre sicché le tradizioni vi hanno germogliato vivacemente. Tanto che, in un gioco intrigante di contrasti, si dice che Lucifero in persona mal tollerando la presenza della Cattedrale, si annidi nei pressi sbucando a sorpresa ... non fosse che per i vapori sulfurei....Forse per questo il Governo della Repubblica di Genova rinnovava, ad ogni Carnevale, il divieto di nascondersi nel buio lanciando poi urli a sorpresa ai malcapitati passanti...



Piazza Matteotti

La facciata neoclassica di Palazzo Ducale, innalzato a fine XIIII secolo sul nucleo primitivo formato dal Palazzo di Alberto Fieschi e dal Palazzo degli Abati del Popolo, dimora dei Dogi dal 1339, ristrutturato nel XVI secolo e poi sul finire del XVIII secolo dopo un furioso incendio, si staglia come un fondale straordinariamente scenografico a chiusura di Piazza Matteotti; il Palazzo dove nei secoli è passata tanta storia con in un caleidoscopio di splendori e di ombre cupe, è sovrastato dalla Torre Grimaldina ( usata dal '400 per secoli come carcere per detenuti - nobili, artisti, prigionieri politici- dei quali rimangono ancor ora scritte graffiti sul muri)dove sta la grande campana di bronzo detta il "Campanon do Paxo".



Via Cardinal Boetto

Da Piazza De Ferrari a Piazza Matteotti la via - Cardinal Boetto appunto - è breve costretta tra la facciata della Chiesa di Sant'Ambrogio (detta "del Gesù")- le cui origini risalgono ai secoli VI/VII e che venne ricostruita sul finire del XVI secolo dalla Compagnia di Gesù a spese del nobile genovese Marcello Pallavicino, gesuita - e il prospetto laterale di Palazzo Ducale ... I condannati a morte dovevano passare obbligatoriamente sotto un certo archivolto (ormai scomparso) situato all'angolo della via...cosicchè la fama sinistra che assunse, nei secoli, il percorso s'è radicata nella tradizione collettiva... almeno fino alla ristrutturazione della via!




II° Itinerario



Via Garibaldi

La "Via Aurea dei Genovesi"- chiamata "Strada Maggiore" poi "Strada Nuova" e successivamente Via Garibaldi- venne aperta a metà del XVI secolo come risultato di un'operazione urbanistica assolutamente innovativa per Genova: la strada dritta e larga tra la città medievale e le pendici di Montalbano, determinata dalle architetture dei palazzi eretti sui due lati con splendidi giardini pensili sul lato a monte, costituiva nei secoli XVI e XVII un esclusivo "quartiere residenziale nobiliare" che si dilatava a levante con la "Piazza di Strada Nuova" spazio privilegiato per fastose cerimonie e spettacolari coreografie (tra queste, i famosi "Carnevali" del '500 ideati e allestiti dai nobili stessi che abitavano nei Palazzi della Via Aurea) e si concludeva a ponente(fino all'apertura della "Via Nuovissima" ovvero Via Cairoli)nel gran giardino di Palazzo Durazzo già Brignole. La storia e le cronache quotidiane dei secoli d'oro di Genova han lasciato tesori e splendori nei Palazzi della Via Aurea tanto ammirata da Rubens e scenario di vita di molti personaggi ritratti da Van Dyck. Forse è uno di essi quella dama dall'abito candido leggiadro di trine che pare si aggiri tra un atrio e un ninfeo affacciandosi poi alla balaustra d'un giardino pensile e svanisca infine su per il loggiato di Palazzo Doria Tursi.....




Vico Brignole

Per passare dal ritmo architettonico tardo rinascimentale di Strada Nuova al fitto tessuto di vicoli e piazzette della Genova medievale basta girare l'angolo dei Palazzi sul lato a mare di Via Garibaldi, magari quello di Palazzo Brignole Sale (Galleria di Palazzo Rosso).Da un finestra in alto arriverebbero seppur smorzati echi di un pianto misterioso...e qualcuno sostiene di averla intravista, sul far del crepuscolo, quella donna velata......




Piazza San Siro

Sulla piazza in pendenza si alza la grande Basilica dalle origini remote: la chiesa originaria edificata verso il IV secolo sull'area di un antico cimitero era dedicata ai Dodici Apostoli e venne intitolata nel VI secolo a San Siro già Vescovo di Genova; assegnata ai Benedettini nel 1006 e ricostruita in forme romaniche, la chiesa era stata concattedrale della città (insieme a Santa Maria di Castello) prima della costruzione della Cattedrale di San Lorenzo .Passata ai Teatini nel 1575, ampliata e impreziosita di decorazioni, nel XVII e ancora nel XIX secolo fu oggetto di trasformazioni ; il campanile romanico, demolito all'inizio del XX secolo sull'onda delle preoccupazioni diffuse dopo il crollo (1904) del Campanile di San Marco poi , diversamente da quanto deciso per la Basilica veneziana, non venne più ricostruito .

Nessuno invece è riuscito, almeno finora ,a demolire la solida tradizione del Basilisco di San Siro; recentemente, azioni teatrali e itinerari guidati nel Centro Storico hanno provveduto, semmai, a rafforzarla. Il favoloso Basilisco della tradizione aveva eletto a proprio domicilio cittadino un fatidico pozzo della zona e da lì se ne usciva fumigando tra vapori pestilenziali ,che ammorbavano l'aria irradiando morte tutt'intorno, finche San Siro riuscì a ricacciarlo per sempre nelle tenebre donde era spuntato. Proprio tra la piazza di San Siro e Via della Maddalena si dice che sarebbe ubicato uno dei varchi straordinari che consentirebbero agli abitanti degli Inferi di uscir dalle tenebre alla luce del sole ....a Genova, si dice, di varchi del genere ce ne sarebbero addirittura tre...





Salita ai Quattro Canti di San Francesco

La Chiesa di San Francesco di Castelletto già esistente nel XIII secolo che, dopo aver occupato un posto di grande rilievo per la storia cittadina, e aver assistito dalle pendici del colle alle imponenti trasformazioni della zona (dall'apertura della Strada Nuova prima e della Via Nuovissima poi - con la scomparsa del giardino di Palazzo Durazzo - e alla costruzione del nuovo Palazzo del Comune ,venne infine demolita nel 1820 .Ne è rimasto comunque il ricordo nella denominazione dell'antica salita che, dal porto, conduceva verso le alture. Palazzi che furono dimore nobiliari costeggiano la mattonata sul quale s'affacciano giardini "segreti" nel respiro verde di alberi rampicanti ad accrescere il fascino del luogo: qui aveva abitato il poeta Paul Valery, la cui madre era genovese, e taluni avvertono un'intensa sensazione, come di "spleen" , che richiama a famose strofe del poeta.......mentre altri continuano a scorgere riflessi di antiche processioni di confraternite scomparse...




Salita San Nicolosio

A poca distanza dal Centro Storico più noto, sulle pendici orientali del Castelletto e pertanto in un'area già inserita della cinta muraria del XII secolo e che conserva un'atmosfera specialissima come fosse stata sottratta allo scorrere veloce del tempo(salvo che per le trasformazioni urbanistiche della parte più vicina alla attuali Via Cairoli e Largo Zecca) si trova la Salita San Nicolosio che confina con la Discesa omonima e con la Salita delle Monache Turchine. La piccola chiesa dedicata a san Nicolosio è tutto quanto rimane di un antico convento di Monache Cistercensi.

Luci e ombre e il fascino sottile del passato animano la salita dove leggeri suoni, a tratti, sembrano uscire dalle antiche mura.....




Salita San Bernardino

Per l'antico "borgo" del Carmine così come da altre zone cittadine salivano le antiche "creuse di monte" a collegare la città marinara con l'oltregiogo; di certi "percorsi" mattonati che conducevano dunque, dal XVII secolo, alla Porta delle Chiappe aperta nella cinta delle "Mura Nuove" e Salita San Bernardino è un tipico esempio di quei percorsi un tempo così battuti.

Una notte, tre figure sarebbero state viste incamminarsi da Piazza Cavour su per l'antica valletta di Carbonara e, raggiunta infine Salita San Bernardino, si sarebbero dileguate tra i resti di un antico Oratorio....





Piazza San Bartolomeo dell'Olivella

Nella piazzetta raccolta, cui si accede per un archivolto da Salita Carbonara, si affaccia quanto resta della Chiesa di San Bartolomeo che, fondata dai Cistercensi nel 1305 insieme al complesso conventuale, venne successivamente trasformata in un piccolo teatro impreziosito dalla decorazione barocca a fresco. In questo scenario pare si aggiri, sul far dell'alba, per poi sparire verso Salita Carbonara una curiosa figura di donna che reca con se in un fagotto la testa del marito reo di tradimento....




Via Lomellini

L'antico percorso che, nel Medioevo, dalla Ripa Maris conduceva alla perduta Porta di Sant'Agnese (secolo XII) fu oggetto di notevoli interventi urbanistici soprattutto nel XVII secolo allorchè nella zona la nobile famiglia Lomellini innalzò, tra i palazzi già esistenti, la Chiesa di San Filippo Neri con l'annesso Oratorio che è un vero gioiello del barocchetto genovese Di fronte alla Chiesa la Casa natale di Giuseppe Mazzini accoglie il Museo del Risorgimento e l'Istituto Mazziniano.

Dall'Oratorio pare si diffondano, talora, bellissime melodie senza che vi siano all'interno concerti....e qualcuno rammenta che il celebre compositore e violinista Nicolò Paganini tenne in quel mirabile luogo uno dei suoi ultimi concerti....ma siccome risulterebbe impossibile riconoscere le musiche, qualcuno si azzarda a far invece l'ipotesi che si tratti di una specie di rivalsa postuma attuata da Alessandro Stradella nei confronti dei Lomellini ch'eran stati così ostili all'amore del musicista per una damigella della loro famiglia.....




Via del Campo

Sull'antico terreno coltivo della Abbazia di San Siro s'allunga una delle vie più trafficate del Centro Storico sulla quale spiccano notevoli testimonianze degli antichi insediamenti nobiliari: tra questi, Palazzo Negrotto Durazzo e Palazzo Cybo poi Cellario. In piazza Vacchero , che si apre a metà di Via del Campo, venne collocata una colonna infame a ricordo che proprio in quel luogo dovette letteralmente perdere la testa Giulio Cesare Vacchero perchè accusato d'aver cospirato contro la Repubblica di Genova; la colonna è nascosta da una imponente fontana. Si dice che quando il debole raggio della luna velata da vapori rossastri come il porfido della vasca, ne scaturiscano arcane inquietanti visioni....




Porta dei Vacca

La porta di Santa Fede (dall'omonima chiesa ch'era nei pressi)più nota come "dei Vacca" perché prossima alle case dei Vacchero, risale alla cinta muraria del 1155/60 e venne restaurata nel XVII secolo ; nel secolo successivo una delle due torri finì incorporata nel Palazzo Serra. La Porta s'impone visivamente sulla breve Via delle Fontane e introduce a Via del Campo ch'era l'estrema propaggine del "Burgus" medievale.

Dalla porta della cinta antica medievale, tra la notte del Venerdì Santo e l'alba della Pasqua, uscirebbe per poi risalire sulle alture il carro spettrale che, condotto da un misterioso incappucciato e trainato da un fantastico destriero, condurrebbe verso luoghi di maggiore pace le anime di quanti sono stati colti da morte violenta o improvvisa......




Salita Santa Brigida

A minima distanza da Piazza Acquaverde (così chiamata perchè il rio Sant'Ugo vi confluiva a formare un luogo assai caro alle lavandaie del tempo antico)e da Piazza Nunziata, Salita Santa Brigida sale da Via Balbi su per i bastioni delle mura cinquecentesche. E' questa un'area, così come la collina di Montegalletto, che è stata interessata dall'urbanizzazione ottocentesca: a ricordare il monastero (risalente al 1430 e demolito nel XIX secolo) di Santa Brigida rimane il grande portale d'accesso. Secondo alcuni rimangono pure echi di festini alquanto inconsueti per spazi claustrali seppur evocativi di un famoso romanzo dell'illuminista Diderot e della
"monaca" di manzoniana memoria...altri invece ricordano con sottile sgomento la profezia di Santa Brigida a proposito di Genova.....altri ancora preferiscono evocare la fonte miracolosa che Sant'Ugo avrebbe fatto scaturire dalla pietra viva....



FORTUNATAMENTE IO BAZZICO SEMPRE VIA BALBI ECC...... FARO' UNA FOTO DELLE ZONE PARANORMALI E LE POSTERO' QUI APPENA LE SVILUPPERO'!



III° Itinerario




Galleria Mazzini

La strada coperta pedonale sovrastata da una struttura di vetro e metallo ed ornata da grandi lampadari in ferro battuto nacque nel XIX secolo come "Salotto della città", animato da negozi e locali pubblici, parallelo alla prestigiosa Via Roma e in prossimità del Teatro dell'Opera. Soltanto di notte ,e comunque non sempre ,un incognito transita silenzioso per la galleria fino a Piazza Corvetto dove infine, confondendosi con una panchina nell'ombra delle magnolie, sorprendentemente svanisce....





Largo San Giuseppe

I rilevanti interventi dell'urbanizzazione ottocentesca hanno trasformato profondamente l'area compresa tra Piazza Fontane Marose e le attuali Piazza Dante De Ferrari e Piccapietra. ll'apertura di Via Roma (1872) corrisposero infatti demolizioni di palazzi, chiese, monasteri; sicché della Chiesa con annesso Conservatorio delle "Figlie di Sn Giuseppe" resta il ricordo nella denominazione del "Largo" vicino a Galleria Mazzini. Da qui saliva la "creusa du Diau" verso il Bosco del Diavolo, profondo di ombre e di memorie di antichi riti pagani....





Spianata Acquasola

Il parco dell'Acquasola progettato nel 1821 dall'architetto Carlo Barabino occupava un'area assai più vasta dell'attuale, estendendosi dal bastioni della cinta muraria cinquecentesca e dal luogo usato nel XVII secolo per i "mucchi" (sepoltura dei tanti morti appestati) per tutta l'attuale Piazza Corvetto fino alla collina della "Villetta Di Negro". La zona venne via via destinata alla funzioni più diverse: dalle esecuzioni di condanne capitali a gare di pallone, da luogo destinato a feste popolari a cornice verde di teatri all'aperto a luogo di passeggio .....Di fronte all'attuale parco svetta la torricella circolare di Villetta Serra costruita in stile eclettico (sede del Museo dell'Attore) nei pressi della quale una scaletta conduce alla Chiesa della SS.Annunziata di Portoria (originaria del 1488 e ricostruita dopo la metà del XVI secolo dopo l'ampliamento delle mura cittadine) dove sono conservate in un'urna trasparente le vestigia terrene di Santa Caterina Fieschi Adorno.

Energie positive ed energie negative si intreccerebbero nel luogo dove svettava il Bosco del Diavolo e si narra che, per i pagani, nelle cavità degli alberi si celassero gli spiriti dei defunti..





Via Carcassi

l'attuale Piazza Piccapietra è stata ricavata sull'area già occupata dalle mura del XII secolo che qui si aprivano nella Porta Aurea. A poca distanza si stende la spianata dell''Acquasola, raccordata al Colle di Carignano dal Ponte Monumentale (1892) che scavalca dall'alto Via XX Settembre e fa da quinta all'Abbazia di Santo Stefano.

L'acqua della fontana tuttora esistente è, nella credenza popolare, carica di energie negative..probabilmente per la vicinanza ad un luogo ch'era stato un improvvisato cimitero senza croci. In quanto alla Porta Aurea, è un vero peccato che non esista più dato che si diceva che la sua semplice esistenza fosse motivo di ricchezza.....





Villetta di Negro

Il Parco è una suggestiva oasi verde nel cuore della città ; la scenografica cascata si inserisce magnificamente nella gran cornice di alberi che crescono su quello che era il bastione di San Giovanni delle mura cinquecentesche e che il Marchese Gian Carlo Di Negro trasformò in una magnifica residenza, famosa per aver brillantemente ospitato letterati, artisti e personaggi diversi, italiani e stranieri, grazie al mecenatismo cultural /mondano del nobile proprietario. Al posto dell'edificio della Villa , distrutto da eventi bellici sorge, incastonato nel verde e affacciato sulla città, il Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone le cui collezioni rappresentano un caso unico nel panorama mondiale del collezionismo occidentale d'arte giapponese comprendendo oggetti - armi, maschere teatrali, stampe, pitture, ceramiche - dai più antichi reperti del XI secolo alle produzioni artistiche del XIX secolo. Forse perché il Di Negro si interessava anche di esoterismo, fatto sta che certe notti, tra anfratti e laghetti e cespugli del Parco accadrebbero situazioni intriganti...tanto che le ninfe del luogo - ma guai a volerle scorgere - si bagnerebbero nelle acque e si muterebbero sorprendentemente in cigni leggiadri....





Via Luccoli

Dalla Piazza Fontane Marose ("del Fonte amoroso " perchè ritrovo abituale delle cortigiane obbligate a risiedere presso il colle di Montalbano, o del "Fonte Maroso"per via di una fontana particolarmente spumeggiante) - area oggetto di trasformazioni urbanistiche nel XVI in occasione dell'apertura della "Strada Nuova" di cui divenne "la piazza" ovvero lo spazio privilegiato di giostre tornei e allestimenti coreografici nobiliari - Via Luccoli scende dritta allungandosi dentro la città antica. Già appartenuta agli Spinola di Luccoli, la via animatissima era in epoca remota tutta un gran bosco (dal latino Lucus, bosco deriva Luccoli) che saliva fino all'attuale Acquasola e dintorni. A causa dell'antico bosco, luogo specialissimo per riti propiziatori si è diffusa e permane la fama di apparizioni meravigliose beneaguranti





Piazza Senarega/Loggia della Mercanzia

La Loggia detta anche "dei Banchieri" innalzata nel XVI secolo era stata compresa, per l'innovatività strutturale e l'ariosità dell'ambiente, tra le sette meraviglie della città. Il lato a monte della Loggia si affaccia su Piazza Senarega da dove è facile raggiungere l'area delle Vigne e da essa l'area della Maddalena, nel fitto del tessuto abitativo della città antica a ridosso dello slargo di Piazza Soziglia

Nei pressi si trova Vico dell'Amor Perfetto che, a sentire certe tradizioni, così perfetto non lo sarebbe sempre stato.....dato che a mezzogiorno in punto, a poterla scorgerla da una certa finestra affacciata su Piazza Senarega, un'eterea cortigiana si alzerebbe su verso il cielo portando sottobraccio ,con nonchalance, la testa spiccatale da un amante geloso ....





Vico Mele

In Vico delle Mele, nella zona già sede delle dimore dei nobili Grillo è di rilevante interesse il quattrocentesco Palazzo Serra (già di Brancaleone Grillo) che, per innovatività di architetture e invenzioni decorative era stato a lungo modello per i costruttori genovesi

Nobili dimore antiche... luoghi per incontri misteriosi, come quello di un tale con un'incantevole meretrice fantasma che avrebbe fatto perdere le tracce non solo di se stessa ma persino quelle, architettoniche, dello scenario di un incontro mercenario tra realtà e sogno.....





Piazza Banchi

Fino al XII secolo i cambiavalute "banchieri" avevano i loro banchi sotto le logge delle case medievali che circondavano la piazza dal 1100 sede del mercato del grano. Nel XVI secolo, dopo la ristrutturazione urbanistica della zona, i "banchieri" svolgevano il loro lavoro all'interno dell'ariosa Loggia della Mercanzia realizzata secondo il progetto di Galeazzo Alessi che divenne poi Borsa Valori, Borsa Merci e, oggi, restaurata dal Comune, è spazio culturale polivalente. L'antica Chiesa di san Pietro della Porta - prossima alle mura medievali - distrutta dal fuoco durante uno scontro tra Guelfi e Ghibellini venne ricostruita nel XVI secolo perché Genova voleva assolvere ad un voto dopo l'estinzione di una pestilenza: l'architettura dell'edificio è straordinariamente scenografica per la sopraelevazione dell'ingresso su una balconata affacciata sul pianterreno fitto di.... botteghe. Sacro e profano si incontrano per ragioni economiche: l'affitto delle botteghe avrebbe coperto i costi di costruzione della Chiesa più ampia della precedente innalzata sulle proprietà dei De Marini ai quali doveva essere corrisposto un indennizzo adeguato.

Sulla scalinata della Chiesa la mano di un sicario concluse a pugnalate la creatività musicale e la vita di Alessandro Stradella, ponendo fine al suo idillio - avversato dai famigliari della donzella - con una nobile Lomellini; ma pare che, sul far della sera, certe note struggenti aleggino, a tratti, nell'aria .....





Piazza Cavour

Sull'area del casone della Malapaga, prigione dei debitori insolventi, ch'era collegato al Molo Vecchio dalle Mura dette appunto della Malapaga (che han dato il titolo ad un famoso film) s'allarga Piazza Cavour e inizia il percorso pressoché rettilineo di Via del Molo verso il mare. Poiché la punta del Molo era il luogo delle esecuzioni capitali e la via era il percorso finale dei condannati, non poteva mancare la "casa del Boia" che peraltro è ancora visibile.

Secondo la tradizione la testa di un certo Boia se ne starebbe murata dentro una nicchia all'angolo di un palazzo....e secondo altri echeggerebbero ancora talvolta , di notte, i lamenti dei condannati...





Porta Siberia

Imponente esempio di architettura militare la porta eretta, su progetto di Galeazzo Alessi, a metà del XVI secolo sul lato a mare delle mura quattrocentesche si affaccia, scenograficamente monumentale, davanti all'insenatura del Mandraccio presso il Molo Vecchio nel Porto Antico.
Si tramandano voci secondo le quali il misterioso carro delle anime erranti sorgerebbe dal mare per cominciare, proprio da Porta Siberia, il suo itinerario fantastico per la città antica.....


ANCHE QUEST'ULTIMA ZONA HO LA POSSIBILITà DI FREQUENTARLA SPESSO....



E questo è tutto, dal Ghost Tour di Genova un saluto, x il momento, finchè nn vi posterò alcuni spunti dal libro "Genova Magica"!

Spero di postarvi presto nuovi resoconti di ghost tour nelle vostre città o regioni, e ricordate: L'Italia nn ha nulla da Invidiare all'Inghilterra sul piano delle infestazioni!!

 
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