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| Ciao Lord of Lotus, benvenuto sul nostro forum. Ho cercato e trovato utili consigli per te, per allevare al meglio il passerotto da te appena salvato. Ti posto qui di seguito un link, sperando ti torni utile: http://www.cisniar.it/s__o__s__che_fare_se___.htmInoltre, ecco altre utili informazioni sull'alimentazione dei piccoli: CITAZIONE Alimentare i piccoli
Per i piccoli il discorso è più articolato; innanzi tutto va fatta una distinzione tra nidiacei e piccoli al primo volo.
Nidiacei sono da considerarsi quelli trovati implumi, incapaci di sostenersi sulle zampette, in genere dormono la maggior parte del tempo o addirittura hanno gli occhi ancora chiusi. Sono totalmente inetti (cioè incapaci di sopravvivere senza cure parentali) ed hanno bisogno di essere nutriti poco e spesso, circa una volta ogni mezz'ora rispettando le ore di luce e di buio; in altri termini bisogna collocarli in un posto riparato dove possa arrivare la luce naturale e bisognerà iniziare ad alimentarli appena fa giorno e smettere appena fa notte.
Per i più debilitati si possono prolungare le ore di luce fino a tre ore dopo il tramonto per permettere una maggiore alimentazione.
Per nutrire i nidiacei occorrono:
• omogeneizzato di carne; si può usare una comune siringa per insulina, naturalmente privata dell'ago; le dosi dipendono dalla taglia dell'uccellino ed è quindi opportuno chiedere informazioni specifiche ai centri di recupero; in questo contesto è possibile fornire solo uno schema generale. • camole del miele, vanno fatte a pezzetti e va data una camola o due ogni 30 minuti/1 h a seconda sempre della taglia e dell'età dell'uccellino. • Non usate i bigattini!!!!!!!!!!!!! Le lave di mosca sono carnivore e restano vive nello stomaco dell'animale provocando lesioni mortali.
Ai granivori, come ad esempio i cardellini, va preparato un pastoncino fatto prevalentemente con farina di semi (è una polvere gialla venduta in tutti i negozi per animali) ed acqua quanto basta per renderlo cremoso.
Questo pastoncino va dato con uno stecchino a cui è stata tolta la punta; anche qui le dosi sono in proporzione alla taglia dell'animale; la quantità che può portare la punta di uno stecchino è la dose di un'imbeccata (meno di un pizzico).
Ricordiamo che la dieta di un granivoro nei suoi primi giorni di vita va integrata con esche vive (le camole della farina vanno spremute).
Il pastoncino per insettivori può essere usato aggiungendo acqua per renderlo cremoso. Sono comunque sempre da preferire per lo svezzamento prede vive e cibi digeribili.
- l'acqua va data in ragione di una o due gocce ai lati del becco; non di più perché la prendono dai cibi. - vermi ed omogeneizzato non devono essere freddi di frigorifero. - è sempre bene alternare questi alimenti nella dieta.
Attenzione va posta, prima di qualsiasi altra cosa, nel capire se il piccolo è malato; intervenire subito gli salverà la vita. Quindi osservate gli escrementi dei piccoli, gli uccellini ancora nel nido fanno gli escrementi come avvolti in un velo mucoso trasparente, il genitore prende gli escrementi per eliminarli dal nido e questo velo mucoso fa da sacchetto per evitare che si rompano nell'operazione di pulizia del nido. Destano sospetto se sono liquidi o maleodoranti.
L'inappetenza è un altro segnale d'allarme; se il piccolo dorme sempre e non apre il becco a intervalli regolari, se non pigola e non chiama, c'è sicuramente qualcosa che non va.
Se il piccolo ha già qualche piuma può darsi che si sia perso in un tentativo precoce di volare. Messo in un nido vero o artificiale, tenderà ad uscirne e mettersi appollaiato sul bordo o, se era già al suo secondo o terzo voletto preferirà al bordo del nido un trespolo poco distante. A quest'età approssimativa si può già pensare di aumentare le dosi e le ore di pausa tra un pasto e l'altro.
Si possono attendere fino a tre ore, prima di alimentarlo nuovamente. I vermi possono essere dati interi se la taglia è quella di un merlo oppure fatti in due pezzetti se la taglia è quella di una capinera; ai granivori si può dare più farina di granaglie che non camole anche se la dieta dovrà essere ancora per un po' mista.
Fin dai primi giorni è bene fornire cibo ed acqua nell'alloggio; l'uccellino già più grandicello cercherà maldestramente di beccare (gli insettivori sono stimolati dal movimento della camola), i primi tentativi saranno senza grossi risultati, ma finché tenta di beccare è bene lasciarlo fare senza farsi intenerire dalla sua goffaggine. Quando sarà stanco e la sua attenzione calerà, si potrà procedere ad alimentarlo come sopra descritto.
Durante il periodo nel quale l'uccellino impara a muoversi ed alimentarsi, i genitori non lo abbandonano mai ed oltre ad insegnargli a volare, lo spronano continuamente in quegli atteggiamenti istintivi che altrimenti non si raffinerebbero mai. Ecco perché è difficile riuscire ad allevare bene un uccellino selvatico; bisogna sostituirsi ai suoi genitori naturali e stargli dietro tutto il giorno.
Il contatto continuo con un essere umano che lo coccola e lo nutre sempre potrebbe spingerlo a non tentare di alimentarsi da solo quando è tempo; spetta a chi lo sta svezzando stimolarlo ed insegnargli con pazienza tutto quello che già il suo istinto gli suggerisce.
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