PARANORMAL GROUP - Approfondimenti sul mondo dell'ignoto

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view post Posted: 25/7/2003, 20:23 I TARTARUGAI (o terrari) - Tartarughe
ESEMPIO DI RECINTO

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1)Assi di 2 mt. avvitate a dei paletti. I paletti sono infissi nel terreno e cementati individualmente.

2)Reticella di plastica per non far passare eventuali piccole (usati chiodi a U per il fissaggio)

3)Porticina di ingresso (se non si vuol scavalcare le assi (serve quando viene mia nonna in visita--mai usata, mia nonna preferisce scavalcare…. ;-)))

4)Tana principale

5)Tana secondaria. Ambedue le tane sono sopraelevate rispetto al terreno di circa 10 cm (sotto: ghiaia/piano di legno con bordi rialzati per contenere la terra/terra). La tana e' in assi di legno. Coperchio: piano di plexiglass sotto e piano di legno sopra (il plexiglass serve per l'ispezione senza far entrare il freddo--per la stagione invernale). La tana principale e' divisa due zone: ingresso e soggiorno. A circa 30-40 cm. dal tetto di legno c'e' una lastra di fylon per proteggere dalle piogge. Sopra il tutto foglie di palma per riparare dal sole. Ambedue le tane hanno una rampa di accesso piu' o meno raccordata

6)Palme per zone d'ombra e rifugio durante il giorno. Da movimentare a seconda delle stagioni e delle temperature. Altre piante qui non visibili danno gia' il loro contributo di ombra.

7)Recinto delle medio piccole. In questa foto non e' strutturata contro i topi; appena possibile comparira' la versione contro i topi.

8)Tana delle medio piccole. Ripete in piccolo quella delle grandi

9)Rete contro cornacchie e gabbiani (IMPORTANTISSIMA!!!)



Il cibo viene posto nelle zone in ombra.
Nelle zone piu' assolate ci sono pezzi di legna e pietre.
Il terreno per il recinto e' stato scelto proprio perche' gode di buon sole.
Se serve si puo' dividere in due il recinto mettendo una rete di metallo plastificato da bordo a bordo.



view post Posted: 25/7/2003, 20:18 I TARTARUGAI (o terrari) - Tartarughe
I tartarugai (o terrari)

É uso comune degli allevatori di tartarughe mettere le piccole neonate in appositi tartarugai. È opportuno che le tartarughine rimangano confinate in accoglienti terrari dai primi istanti di vita fino al raggiungimento di un buon grado di calcificazione del loro carapace (almeno 2 anni). La costruzione di un tartarugaio non richiede esperienza o particolare maestria.
I principali motivi per cui le piccole devono essere poste in un tartarugaio sono: evitare che vengano schiacciate (da noi o da chiunque frequenti il giardino), che affoghino mentre qualcuno innaffia, che vengano prese come giocattolo dal nostro cane.
Inoltre avremo la possibilità di poterle nutrire maggiormente visto che spesso nei nostri giardini non hanno a disposizione ciò che offre loro la natura.

view post Posted: 25/7/2003, 04:34 GUIDA ALL'ALIMENTAZIONE - Tartarughe
Ho spostato qui la discussione, poichè mi sembra la sezione più idonea!


L'ALIMENTAZIONE DELLE TARTARUGHE

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Per assicurare alle vostre tartarughe un' alimentazione adeguata, una buona crescita ed una lunga vita, nutritele con una dieta variegata sia in giovane età che in età adulta. Ricordatevi che gli esemplari adulti mangiano meno proteine animali e più vegetali e piante.
Le tartarughe giovani devono essere nutrite tutti i giorni, gli adulti ogni due o tre giorni. Non date loro troppo cibo, l'eccesso può essere dannoso per la loro salute e sporcherà l'acqua inutilmente.



Diete commerciali: il cibo per tartarughe che si acquista nei negozi può essere a base di pesce o gamberetti ed ha il vantaggio di essere formulato specificatamente per i rettili e di non decomporsi in acqua velocemente. Deve però essere associato ad altri alimenti per una dieta completa.

Proteine animali: pesce fresco, carne di vitello, cuore e pollo; naturalmente tutto deve essere ben cotto poiché la carne ed il pesce crudo possono essere occasionalmente associate a salmonella o a parassiti e batteri verso i quali le nostre amiche non hanno difese immunitarie.

Piante e vegetali: foglie di lattuga, fagiolini, carote, mele e meloni, tutto sempre ben lavato.

Integratori vitaminici: é possibile integrare la dieta sopra enunciata con integratori multivitaminici ed occasionalmente con del calcio che favorisce l'indurimento del loro carapace.

view post Posted: 25/7/2003, 04:30 Introduzione golosa.... - Cucina
Allora amici...qui dentro si parla solo di MANGIARE, CIBO, DELIZIE, STUZZICHINI.......insomma, roba da mettere sotto i denti, capito?
Dovrò aggiungere lo smiles con la bava.. xchè certe cose fanno davvero venire l'acquolina...
Premetto che da brava ligure, stravedo x la focaccia al formaggio e la pasta al pesto che, insieme alla pizza, è il mio piatto preferito!
E voi, ditemi, che si mangia dalle vostre parti?
Inserite in questa sezione tutte le ricette che conoscete, mi raccomando!! Ciauz!!
view post Posted: 25/7/2003, 03:52 LA CURA DELLE PICCOLE TARTARUGHE - Tartarughe
La cura delle piccole tartarughe

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Quando le piccole tartarughe escono dalle uova è opportuno metterle in un terrario (o tartarugaio). In natura, ovviamente, rimangono in libertà ma nei nostri giardini è meglio confinarle in uno spazio dove possano essere maggiormente protette e dove avremo la possibilità di nutrirle di più. La mortalità delle piccole in natura è molto alta: circa il 50% muoiono entro il primo anno di età, mentre in cattività, grazie ai nostri accorgimenti, possono sopravvivere quasi tutte. Di solito nascono nei primi giorni di Settembre periodo in cui, dovremo osservare attentamente il terreno per poterle scovare e per evitare che finiscano schiacciate sotto i nostri piedi. L'ideale sarebbe individuare dove la femmina depone le uova per poterne recintare il punto in modo tale che, quando le uova si schiuderanno, i piccoli rimarranno nel recinto e noi non avremo problemi a trovarle e a trasferirle subito in un tartarugaio. Quando delimitiamo il punto dove si trovano le uova, stiamo attenti che la nostra recinzione non impedisca l'arrivo dei raggi solari.
Le misure della loro prima casa devono essere proporzionate al numero dei piccoli: 4-5 si troveranno bene in uno spazio di almeno 1 x 1 metri, se i piccoli aumentano devono aumentare anche le misure della nostra costruzione. Possiamo costruire il tartarugaio con dei pannelli di legno oppure, recintare una piccola parte del nostro giardino. Il tartarugaio deve possedere un fondo di terra ed alcuni rifugi dove le tartarughine si possano infilare. Le pareti devono essere alte almeno 50 cm in quanto tutte le tartarughe hanno un' inaspettata capacità di scavalcare gli ostacoli anche molto più grandi di loro. Salgono, ad esempio, una sopra l'altra o sui tetti delle loro casette diminuendo così il dislivello delle pareti: dovremo infatti porre le casette al centro del tartarugaio.
I piccoli tentano sempre di trovare una via di fuga dalla loro nuova casa perlomeno nei primi periodi, cercando di arrampicarsi per ore sui lati ritrovandosi, spesso, a pancia all'aria. Inoltre il tartarugaio deve essere posizionato in modo che possano arrivarci direttamente i raggi del sole conservando, allo stesso tempo, delle zone d'ombra. Naturalmente più arrichiremo di particolari il nostro tartarugaio più di gradimento sarà per noi e per i nostri animali, quindi se lo spazio è sufficente potremo inserire delle piantine, sassi, una zona di foglie secche ecc. La scodellina dell'acqua deve essere scelta di pochi millimetri di profondità perché, le piccole tartarughe, tendono a buttarsi dentro e potrebbero affogare se l'acqua fosse troppo alta.
L'alimentazione è identica a quella degli esemplari adulti, naturalmente avranno delle difficoltà con cibo di grosse dimensione come un pezzo di mela o un pomodoro intero: quindi spezzettiamo per loro i frutti.

Chi vuole tenere il tartarugaio dentro casa si deve preoccupare che abbia un'adeguata illuminazione e riscaldamento. Collochiamo il tartarugaio in una posizione dove sia possibile un'abbondante esposizione ai raggi solari altrimenti provvederemo con l'acquisto ed il posizionamento di apposite lampade: le più indicate sono quelle che emettono lo spettro completo di radiazioni, compresi i raggi ultravioletti. Per il riscaldamento è utile l'utilizzo di lampade a raggi infrarossi. Ricordiamo che il riscaldamento non deve essere uniforme per tutto il terrario, le tartarughe devono avere la possibilità di scegliere la temperatura più adatta in ogni momento della giornata. Alcuni utilizzano per il riscaldamento delle resistenze elettriche poste in profondità sul fondo del contenitore. Chi utilizza questi sistemi artificiali dovrebbe cercare di ricreare l'alternanza luce-ombra e le variazioni delle temperature tra il giorno e la notte e tra le stagioni come avviene in natura. Ricordo che portare il tartarugaio dentro casa è giustificato solo a coloro che abitano in zone particolarmente fredde come nel nord-Italia ma non dovremo farlo per nostro divertimento in quanto è difficilissimo riprodurre le perfette condizioni climatiche caratteristiche di gran parte del territorio italiano.

I piccoli crescono in fretta e già dopo un anno noteremo che le loro dimensioni sono pressoché raddoppiate e che il loro spazio comincia a stargli stretto. Ai due anni la loro corazza è abbastanza resistente da consentirci di metterle insieme alle altre. Spesso crescendo di misura riescono più volte a fuggire dal loro tartarugaio: quelle che ci riescono prima e con più frequenza saranno le prime che potremo liberare. A questo punto il problema sta nel fatto che essendo ancora di ridotte dimensioni le potremo perdere di vista anche per giorni, diamogli quindi da mangiare ogni qual volta le individuiamo.


Rilascio in natura

Chi decidesse di liberare le tartarughe in territori aperti deve assicurarsi che la zona sia compatibile con le loro caratteristiche di vita. Sarebbe una pazzia, ad esempio, portarle in un bosco di montagna solo perchè ci sembra un bel posto: le basse temperature renderebbero loro la vita difficile e forse impossibile. La soluzione migliore è, come facilmente prevedibile, conoscere un posto abitato da tali animali.



La mia prossima discussione si occuperà proprio dei tartarugai, per saperli scegliere bene.
view post Posted: 23/7/2003, 21:39 NASCITA DI UNA TARTARUGA - Tartarughe
Qui vi illustrerò fotograficamente la nascita di una Testudo Hermanni Fra il primo forellino e la schiusa definitiva di una tartaruga possono passare due ore cosi' come due giorni.
Se non ci sono segni di sofferenza e' meglio rispettare i suoi tempi di schiusa, in quanto aumentano le probabilita' che il sacco vitellino si riassorba del tutto.



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Il primo foro nell'uovo


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Qui si può vedere il "dente dell'uovo" che aiuta a rompere il guscio


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Guardate l'occhietto chiuso! Sta dormendo....che angioletto!!!


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E qui si è svegliata! Buongiorno!!


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E quando l'uovo diventa stretto..è ora di romperlo!


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Cucù!! Finalmente potrai vedere il mondo (notate che sulla zampa vi è l'albume, ed è ancora visibile il "dente dell'uovo")


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Gnam che fame!!


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Aiuto vuole mangiare il giornale!! ehehehhe!!!


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Ed ecco finalmente la rughina fuori dal guscio. Notare la pancia rigonfia in cui si vede il buco nel quale è stato riassorbito il sacco vitellino (il nostro cordone ombelicale in pratica!) Il rigonfiamento sparirà nel girò di un giorno...

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Ed infatti, in solo 12 ore, ecco il "ventre piatto"!

Edited by xenagirl83 - 24/7/2003, 01:47
view post Posted: 23/7/2003, 20:04 CIAO A TUTTI DA XENA!! -
Ehm..pare di no..finchè ho già 1 forum nn ne posso fare 2...e vabbè vada x le rughine..vediamo come va user posted image
view post Posted: 23/7/2003, 19:22 SAPER SCEGLIERE E ALLEVARE UNA TARTARUGA - Tartarughe
Acquisizione e scelta degli animali

Fondamentale è valutare la provenienza degli animali, inteso più che altro come provenienza dalla cattura o dalla cattività. Ciò è facilmente riconoscibile da due fattori, la crescita del carapace ed il comportamento dell’animale. Infatti l’animale di cattura avrà uno splendido carapace completamente liscio e levigato dagli agenti atmosferici e dalla vita all’aperto ed un carattere timidissimo. Quelle allevate in cattività, ovviamente avranno abbastanza evidenti tutti i segni della crescita ed un carattere assolutamente non impaurito dalla nostra presenza. Questo è fondamentale da valutare per qualsiasi specie di tartaruga che si intende acquistare.

Bene, ora occorre fare altre valutazioni, infatti, l’animale di cattività è sicuramente un’animale che ci darà molte più soddisfazioni a breve e che sarà molto più facile da allevare senza che si ammali o che rifiuti il cibo o cose del genere, mentre un animale di cattura potrebbe anche impiegare diversi anni prima di adattarsi, perciò la priorità sarà sempre per un animale nato o cresciuto in cattività.

Molto importante valutare che questo animale di cattività non abbia subito, in seguito ad eccessi alimentari o ad un cattivo “management” nel suo allevamento, deformità della struttura durante la crescita, quali:

- Irregolarità nella crescita delle scaglie con conseguente perdita della forma “TIPICA” della specie.

-Crescita “PIRAMIDALE” delle scaglie, eccessiva crescita del becco corneo della bocca o peggio ancora deformità della mandibola.

Infatti questi elementi, oltre ad essere esteticamente discriminanti, significano al 100% che questo animale non gode di buona salute e con ogni probabilità le funzionalità dei suoi organi interni sono state rese deficitarie, proprio dal cattivo allevamento e dall’abuso alimentare che ha subito ( per lo più in questi casi si tratta di un eccesso di proteine sia vegetali che animali).

Le conseguenze non sono sempre immediatamente visibili, però possono condurre alla sterilità, problemi renali, di fegato o più generalmente metabolici, che vanno a debilitare l’animale accorciandogli drasticamente il ciclo vitale.

Perciò chi acquista uno di questi animali e lo strappa dal suo precedente padrone fa sicuramente un opera di bene, però sappia che il soggetto sarà sempre potenzialmente a rischio.


La Dieta corretta

La dieta “corretta” cambia molto da tartaruga a tartaruga, e secondo diversi fattori che bisogna tenere in considerazione. Possiamo però tracciare delle linee generali che accomunano un po’ tutte le specie di tartarughe in fatto di dieta.

Infatti generalmente le tartarughe di terra sono per lo più vegetariane, perciò in grado di ricevere solamente cibi che contengano componenti vegetali e che i loro enzimi siano in grado di digerire e trasformare in energia (per esempio la G. Pardalis, la G. Sulcata o la G. Radiata).

Altre tartarughe sono onnivore, come nel caso di molte acquatiche o che vivono in ambienti semi-acquatici (per esempio la Terrapene sp., la Cuora sp., la P. Concinna o la O.Borniensis).

Altre ancora sono strettamente carnivore (per esempio la C. Longicollis, la C. Fimbriatus o la C.Serpentina)

Mentre nel caso delle specie onnivore o carnivore i problemi di alimentazione sono molto limitati e si riducono nel fatto di trovare le giuste quantità e i giusti metodi di somministrazione, per ciò che riguarda quelle vegetariane il problema è molto più complicato e verrà analizzato in seguito.

Una cosa fondamentale da tenere in considerazione, è che generalmente le tartarughe in cattività ricevono apporti nutrizionali nettamente superiori rispetto a quelli che ricevono in natura. Perciò è sicuramente meglio scarseggiare che eccedere, infatti se si somministra una dieta troppo ricca di grassi, proteine ma anche vitamine, ecc. si rischia di alterare il normale funzionamento metabolico dell’animale, che invece è stato “progettato” per ricevere una quantità limitata dei suddetti elementi nutritivi.


Vitamina D3 e raggi U.V.B.

Prima di affrontare questo capitolo è necessario fare un piccolo passo indietro e capire come funziona il metabolismo dei rettili nella formazione della struttura ossea in natura. I rettili, come anche i mammiferi inclusi noi uomini, per sviluppare la loro struttura ossea, adottano un sistema particolare. Infatti tramite l’assorbimento dei raggi U.V.B. successivamente all’esposizione al sole, grazie ad un processo chimico biologico, sviluppano la previtamina D3, la quale combinata con un corretto apporto di calcio, che ricavano dalla loro dieta in natura, da luogo al processo che sviluppa poi la struttura ossea.

Per i rettili (specialmente quelli vegetariani) la quantità di sole (raggi U.V.B.) richiesta in questo processo è molto più importante rispetto a quella richiesta ad esempio dai mammiferi, anzi FONDAMENTALE, infatti la quantità di vitamina D3 pura negli alimenti di cui si nutrono è praticamente nulla, perciò devono crearla tramite l’esposizione ai raggi U.V.B.

Tornando all’allevamento in cattività, un grosso problema che si affronta con i rettili vegetariani, è solitamente la mancanza di sole per tutto l’anno (almeno in Nord Italia) e per il fatto che, come detto qui sopra, pochissimi vegetali contengono la vitamina D3.

Al contrario tutti i rettili carnivori, non hanno grossi problemi da questo punto di vista, infatti nella carne, o alimenti da essa derivati, è naturalmente presente la vitamina D3 perciò non c’è bisogno più di tanto dell’apporto del sole per stimolare la formazione della previtamina D3 (comunque molto importante per tantissimi altri aspetti, infatti apporta tantissimi altri benefici ai quali sarebbe meglio non rinunciare).

Allora la soluzione per ovviare a questo problema pratico è la somministrazione “meccanica” di D3 (in polvere, è possibile acquistarla in negozi specializzati per rettili, la confezione contiene inoltre altre vitamine e sali minerali) e di Ca (sotto forma di Carbonato di Calcio, facilmente reperibile nelle farmacie), direttamente aggiunti sul pasto dei nostri beniamini.

N.B. Per ciò che riguarda il Ca, anche tutti i giorni, infatti non ha nessuna controindicazione e se somministrato in eccesso viene espulso dalle feci senza recare danno agli animali. Mentre con un massimo di due volte la settimana per ciò che riguarda la Vita. D3 che al contrario se somministrata in eccesso può causare problemi a livello metabolico.


Illuminazione

Anche l’illuminazione del ternario o recinto in cui teniamo le ns. tartarughe è importante, infatti bisogna cercare di offrire loro un ambiente, che anche sotto questo punto di vista, assomigli ai luoghi da cui provengono.

Per ciò il tempo di illuminazione del ternario dovrà essere simile a quello del paese di provenienza dell’animale. In alcuni casi, per gli appassionati più attenti, si può anche simulare l’effetto alba e tramonto sincronizzando le luci con dei timer di commercio.

Ovviamente non sarà mai possibile raggiungere la perfezione in cattività, però si può riuscire a fare buone cose se si tengono in considerazione tutti gli aspetti dei quali gli animali hanno bisogno.

Innanzitutto è importante provvedere ad illuminare il ternario o recinto, con neon appositamente studiati per i rettili, infatti quest’ultimi hanno una gamma di onde U.V.A. ed U.V.B. appositamente studiate per simulare l’effetto della luce solare. In commercio è possibile trovarne di diversi tipi a diversi prezzi, sicuramente tra i più affidabili sono i REPTISUN 5.0 oppure IGUANA LIGHT 5.0 della ZOOMED.

Questi hanno due effetti positivi sugli animali:

1) Attivano il processo di sviluppo della previtamina D3 (vedi capitolo precedente)

2) Hanno un effetto stimolante per le attività vitali quali alimentazione, riproduzione, ecc.

Questi neon hanno una durata nel tempo, dopo la quale perdono il loro effetto, questa durata è calcolata in base a quanto tempo stanno accesi, ma mediamente dovrebbero essere cambiati un volta l’anno o una volta ogni 7/8 mesi.

Un altro conto sono i faretti o bulbi che dir si voglia, infatti quest’ultimi devono essere utilizzati solo per motivi di riscaldamento e non di illuminazione, per la quale sono inadeguati.


Riscaldamento e termoregolazione dei rettili

Sempre in base alla provenienza della tartaruga che stiamo tenendo, dobbiamo essere in grado di sapere le temperature di cui necessita. Infatti in base a questi dati, dovremo offrirle il massimo delle condizioni possibili per eguagliare quelle del suo ambiente naturale.

Il concetto è quello di ottenere un ambiente con una temperatura base adeguata nella zona più amplia del terrario e per una piccola area chiamata “spot” una temperatura sostanzialmente più elevata. In questo modo le tartarughe possono decidere quando aumentare la loro temperatura corporea o quando diminuirla.

Infatti un concetto base fondamentale per tenere qualsiasi rettile, è quello che essendo animali eterotermi, cioè che determinano la loro temperatura in base a quella dell’ambiente circostante, hanno bisogno di diversi livelli di temperatura ambientale per cambiare quella corporea. Ovviamente le temperature minime e massime di attività cambiano in base alla specie e alla provenienza, però la maggior parte di esse necessita di raggiungere determinate temperature per svolgere le attività vitali quali alimentazione, riproduzione, ecc.

Infatti la loro attività metabolica, è strettamente legata alla temperatura. Ciò è legato anche a fattori molto più importanti, come la formazione di anticorpi contro le malattie e dallo stress. Infatti un animale mantenuto a temperature non adeguate, è potenzialmente molto più a rischio malattia rispetto ad uno tenuto al giusto livello di temperatura, perché nel secondo le barriere degli anticorpi saranno più attive. Perciò se si intende ottenere dei buoni risultati, è fondamentale curare l’aspetto del riscaldamento, il quale non deve essere ne troppo basso ne troppo alto.

Per riscaldare i terrari ci sono diversi metodi, come tappetini irradianti, lampade ceramiche che emettono solo calore, bulbi ad incandescenza che emettono sia luce che calore oppure resistenze irradianti, ecc.

La migliore soluzione è la possibilità di ottenere una stanza con una temperatura base già adeguata per il nostro scopo, ed aggiungere al ternario solo le luci spot di cui necessitiamo per creare aree in cui la temperatura è superiore.
view post Posted: 22/7/2003, 20:45 CIAO A TUTTI DA XENA!! -
Ciao Arwen, grazie mille! Sto anche facendo un altro forum, tutto dedicato a Xena, ma sul quale si potrà parlare un pò di tutto come quello di Roby. Naturalemtne con questo nn vuol dire che nn posterò più su Like a Dream, anzi...così possiamo ampliare!! Grazie ancora e un bacio!
view post Posted: 22/7/2003, 20:14 CIAO A TUTTI DA XENA!! -
Ciao a tutti amici! Mi presento: sono Laura (Xena x gli amici), ho 20 anni e sono di La Spezia. Studio all'Università di Pisa, e sono l'amministratrice di questo forum tutto dedicato alle bellissime tartarughe; oltre ad una grande passione per il paranormale, la computer graphics, Xena e la buona cucina, sono una adoratrice delle stupende "rughine", questi animali così dolci, simpatici, innocenti e bellissimi, che hanno allietato la mia infanzia. Spero di poter comprare un'altra tartaruga presto, il mio Michelangelo (la più anziana delle tre tartarughe che possedevo) nn ho potuto più tenerlo in casa xchè troppo grande ormai e ora è in una splendida villa, poco fuori la mia città, che vive come un Lord, al fresco delle piante, delle fontane...insomma...lo invidio!!!!!
E poi dicono vita da cani...vita da tartarughe!! Ehehehehehhe!!!
Detto questo, spero che visiterete e vi troverete bene sul mio forum...

Ne sto creando un'altro su Xena, la mia passione n.2 ehehehehe!!!! Vi farò sapere gli sviluppi! Un benvenuto a tutti coloro che decideranno di animare questo forum!
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