PARANORMAL GROUP - Approfondimenti sul mondo dell'ignoto

Fotografia paranormale e scienza, Un quesito irrisolto

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view post Posted on 15/8/2003, 03:51
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Da tempi immemorabili si parla di apparizioni, ectoplasmi e forme energetiche non ben identificate. Solo sui fantasmi sono stati scritti fiumi di inchiostro; su chi giura di averli visti ad occhio nudo o di averci parlato e su quanti se li sono inspiegabilmente ritrovati sul negativo della loro pellicola fotografica, senza averli visualizzati. Molti di questi fenomeni sono stati tra l'altro del tutto spontanei ed accidentali. Di spiccata rilevanza poi, sono alcune sensazioni di slittamento temporale nel passato, che spesso hanno accompagnato i fenomeni di apparizione. Sono state fatte numerose ipotesi, tutte possibili, ma fino ad ora nessuna ha potuto prevalere, visto la complessità e rarità dei fenomeni. Si è sentito parlare di immagini che provengono da una "quarta dimensione", forse quella temporale, dove le nostre coscienze continuerebbero ad esistere manifestandosi poi come impronte mnemoniche di luce in quei luoghi al quale furono legate in passato.

Sensitivi e medium hanno manifestato nel corso della storia (esclusi quelli scoperti con trucchi! ma su tali imbrogli parlerò più tardi...), la capacità di entrare in risonanza con questi tipi di energia, rendendo così possibili oltre che alla visione diretta, anche un contatto intellettivo. Questo tipo di risonanza che si dovrebbe creare, è però in realtà molto difficile e potrebbe avvenire su diverse lunghezze d'onda dello spettro elettromagnetico, e non necessariamente in quella piccola feritoia rappresentata dalla luce visibile.

Sappiamo tutti che la nostra finestra elettromagnetica della luce si estende dai 400 nanometri circa (estremo violetto) ai 700 nanometri circa , aldilà delle quali troviamo rispettivamente la banda dell'ultravioletto e quella dell'infrarosso, che il nostro occhio non vede. Questi limiti però, non sono micrometricamente uguali per tutti gli esseri viventi, vi sono animali come le api, che vedono l'ultravioletto, o come i serpenti che percepiscono l'infrarosso. Queste differenze potrebbero spiegare anche la spiccata sensibilità che hanno dimostrato di avere certi animali (cani, gatti ecc.) nei confronti dei fenomeni ESP.

E' possibile che una diversa visione intesa come sensibilità spettrale, possa un domani consentirci di prendere coscienza di un mondo fino ad ora sconosciuto, nel quale potrebbero convivere forme di energie diverse da quelle che abitualmente vediamo. Questa affermazione è dovuta ad una lunga serie di ricerche eseguite su altri modelli di visione differenti dall'occhio umano. Oltre agli animali, gli stessi strumenti costruiti dall'uomo nel tempo, come i sistemi foto-cinematografici passati e presenti, rappresentano dei modi di visione spettralmente diversi dall'occhio umano. Partendo da questi dati, abbiamo intrapreso una ricerca spaziando in tutti quei settori dove ci è stato possibile. Abbiamo anche tenuto conto delle valutazioni storiche di queste ricerche condotte da altri nel passato, e delle considerazioni fino ad oggi fatte, per esempio sulle caratteristiche dell'ectoplasma e della bioenergia o energia vitale già fotografate in passato, e di come essa interagisce con i sistemi fisici.

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La prima considerazione che è stata fatta studiando il materiale fotografico disponibile, è che pur essendo invisibile, questa energia ha una sua consistenza in senso densitometrico rispetto al mezzo attraversato. In effetti è stata paragonata spesso ad una nube di energia simile al vapore anche se con caratteristiche differenti, come quella di luminescenza che a volte sono state registrate, per esempio, durante sedute medianiche. Si può affermare che quello che è stato ripreso fotograficamente in alcuni sporadici tentativi di uscita dal corpo umano del cosiddetto "doppio" o dell'anima al momento della morte, conferma che questa nube di energia ha senz'altro una sua consistenza. Da parte sua la scienza ha registrato una emissione luminosa nei vegetali e in tutti i corpi organici compreso l'uomo, ed è stata definita come pulsazione ultradebole di luce detta anche "bioluminescenza".

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Tramite questi studi si è scoperto che le cellule comunicano attraverso questa radiazione nello spettro dell'ultravioletto. Questa pur essendo debolissima ed osservabile solo con particolari strumenti quali fotomoltiplicatori, sembra essere di natura coerente come la luce laser. Lo spettro interessato è compreso tra i 200 nm. e gli 800 nm. (infrarosso) comprendendo la banda ottica visibile. Questa intensità di luce espressa in colpi di fotoni al secondo può variare dai 10 ai 1000 o più fotoni, ma può anche aumentare di cento o mille volte al momento della morte biologica dell'essere, ciò corrisponde ad un aumento della luminosità al momento della morte. In alcuni casi è stata osservata una luminescenza da parte di alcuni medium o soggetti sensitivi, che ci fanno pensare ad un legame di questa radiazione ottica con il campo biologico umano.
 
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